Una decina di volte in muratura con apertura verso sud si trovano nella zona in cui sorgeva l’antico castello di Breil, distrutto nel 1814, e sul pendio sottostante. Queste crotas (grottes in bregliese) servivano come riparo per i raccolti: la sera ci si mettevano i vassoi sui quali seccavano i fichi e le prugne per proteggerli dalla rugiada notturna.
Il luogo ventoso favoriva una buona essiccazione del frutti.
Una torre feudale era stata edificata sullo sperone roccioso che domina Breil probabilmente poco dopo la partenza nel 920 dei Saraceni, che avevano occupato la valle alla fine del IX secolo.
La fortezza medievale venne rafforzata alla fine del XVII secolo.
Dopo l’occupazione francese della valle Roya tra il 1793 e il 1814 delle truppe prima rivoluzionarie e poi imperiali il potere sardo, che aveva ottenuto il ricongiungimento di Genova al regno di Savoia e di Sardegna nel 1818, decise lo smantellamento del castello di Breil. La popolazione utilizzò i suoi pezzi di calcare tagliato per alcuni cantieri in paese.
Le crotas odierne in alcuni punti contengono pezzi delle mura vestigia del castello medievale.