Il comune di Roccavione sorge in una zona pianeggiante nel punto d’incontro delle valli Gesso e Vermenagna.
Recenti indagini hanno confermato che dall’età del Bronzo fino alla romanizzazione l’area nei pressi del Bec Berciassa, un promontorio alla confluenza dei torrenti Gesso e Vermenagna, ha ospitato un insediamento abitato dalle antiche genti celto-liguri.
L’origine della città viene spesso collegata dalla tradizione storica al Castrum Auriatensium, un insediamento romano citato da fonti del II e del III secolo.
In epoca romana fu quindi parte della regio Liguria et Aemilia (fino al IV secolo) e della regio delle Alpes Cottiae (fino al VI secolo), poi in seguito alle invasioni di Burgundi e Goti passò prima sotto il controllo bizantino e quindi ai regni longobardo e franco.
Nel X secolo tutto il territorio compreso tra le valli dei fiumi Tanaro e Stura di Demonte è parte del comitato del Bredulo e quindi sottoposto ai vescovi di Asti. Alla metà dell’XI secolo Rocha Corvaria viene invece citata tra i feudi degli abati di Pedona (Roccavione fa parte del progetto Museo Diffuso Paesi di San Dalmazzo, che coinvolge beni culturali e territori che hanno fatto parte della storia dell’abbazia di Pedona), mentre a partire dalla seconda metà del XII secolo segue vicende comuni a tutta la valle Vermenagna passando senza soluzione di continuità sotto la dominazione dei marchesi del Monferrato, di Saluzzo, dell’abbazia di Pedona e del Vescovo di Asti. Nel XIII secolo Roccavione è nuovamente amministrata dagli abati di Pedona per passare poi sotto il dominio angioino, che si interrompe verso la metà del XIV secolo con il passaggio sotto i Savoia.
Collocato ai piedi della rocca di San Sudario, il centro storico di Roccavione è caratterizzato da piccole strade e viottoli che lasciano assaporare l’antica storia della cittadina. L’elemento di maggior pregio artistico è la Chiesa della Confraternita di Santa Croce, un edificio a croce greca testimoniato a partire dalla fine del XVI secolo e completamente riedificato nelle forme attuali poco oltre la metà del XVIII secolo.
A pochi metri di distanza sorge la grande Parrocchiale di Maria Vergine, un edificio a tre navate oggi conservato nelle forme messe in opera alla fine del XIX secolo, ma testimoniato a partire dalla metà del XIV secolo e ancora ampliato nella prima metà del XVII secolo.
Il centro storico e il circondario conservano un importante repertorio di cappelle votive realizzate tra XVI e XVIII secolo (con le cappelle dell’Assunta e quella dei Santi Rocco e San Biagio su tutte), piloni e meridiane d’epoca. Da segnalare anche la presenza di alcune ville in stile Liberty realizzate nei primi decenni del XIX secolo.
Dedita da sempre all’agricoltura, con la castagna in primo piano come cibo e fonte di reddito (a lei è dedicato il dipinto dell’artista locale Battista Barale nella sala consiliare), Roccavione ha vissuto una forte industrializzazione negli anni Sessanta del secolo scorso con l’insediamento di una cartiera, di due cementifici con relative cave e della centrale Enel di Brignola che hanno assorbito la maggior parte della forza lavoro locale, evitando così che il fenomeno migratorio, decisamente più incisivo per i comuni dell’alta valle, spopolasse il comune. Nel 2015 la cartiera Pirinoli è stata salvata dal fallimento dai suoi operai ed è diventata una società cooperativa.
Le principali manifestazioni sono la rievocazione storica La Rocca dei Catari, che si svolge a giugno con cadenza biennale e ricorda i secoli del Medioevo in cui Roccavione fu il primo centro di irradiazione del catarismo italiano, la festa patronale di San Magno (seconda decade di agosto) e la Sagra del Marrone, considerata la più antica del Piemonte, che nella prima decade di ottobre è vetrina privilegiata della produzione dei castagneti delle boscose colline che si estendono appena fuori dal centro abitato. Qui sorgono anche due maestosi esemplari di sequoia censiti tra gli alberi monumentali italiani. L’esemplare più alto arriva a 50 metri di altezza con una circonferenza di base di oltre 7 metri, mentre il “fratello” è leggermente più basso ma ha una circonferenza di ben 10.5 metri.