Il forno a calce di Cianese fu costruito alla fine del XIX secolo. Qui veniva prodotta la calce per le malte da muratura delle principali opere di ingegneria civile e militare intraprese a quel tempo dal governo italiano.
La costruzione, sebbene danneggiata, è ancora abbastanza completa da rendere comprensibile il suo antico funzionamento.
Questo tipo di forno industriale verticale a caricamento continuo, di forma tronco-conica slanciata, era alimentato dalla sua apertura superiore, la bocca. Il forno di Briga, che si estende sopra la piattaforma di carico con un camino leggermente più stretto, ha due aperture di riempimento (est e ovest). La piattaforma in legno era accessibile da una rampa nel pendio roccioso sul retro del forno. L’impianto era installato all’interno di un grande edificio in mattoni.
La parete interna del forno è rivestita di mattoni refrattari. I fornaciai (operai di forni da calce) lo riempivano alternando strati di calce rotta in piccoli pezzi con combustibile (carbone o legna). Il fuoco si accendeva sul fondo del forno con legna e la combustione si diffondeva verso l’alto. L’alternanza degli strati permetteva a tutta la calce di essere a diretto contatto con la fonte di calore. La temperatura doveva essere mantenuta tra 800°C e 1.000°C.
La calce prodotta dalla combustione del calcare veniva recuperata attraverso un’apertura nella parte bassa, lo spazzaforno.
Il rifornimento di calcare e combustibile veniva fatto continuamente per mantenere il carico, perché la combustione richiede un tiraggio regolare, né troppo veloce né troppo lento.
La durata media di una combustione era di tre giorni. Piogge abbondanti potevano disturbare seriamente l’operazione cadendo nel forno, il che può spiegare la presenza di una canna fumaria con un’apertura nella parte superiore più stretta rispetto alla bocca.
La calce viva prodotta si spegneva per aspersione in una fossa, operazione che richiedeva una grande quantità d’acqua; da qui la posizione del forno vicino al fiume, che alimentava la fossa da una captazione a monte. La calce spenta poteva quindi essere utilizzata per produrre malte e tinte per muri.
La cava di Cianese era una cava di calce da muratura molto antica, poiché i geologi hanno identificato questa pietra giurassica spaccata e posizionata sugli spigoli e i decori della collegiata di Saint-Martin (fine del XV secolo). Gli scavi del suo antico sfruttamento artigianale sono visibili lungo la strada D43 sulla riva destra del fiume Levenza di fronte al vecchio forno da calce.