Nella seconda metà del XII secolo la città di Pedona decise di erigersi a Comune autonomo cambiando il proprio nome in Borgo San Dalmazzo. È in quest’epoca che il centro urbano venne
fortificato grazie a un sistema di mura che si aprivano verso l’esterno con alcune porte: la Porta di Nizza rivolta verso le valli Gesso e Vermenagna, la Porta dell’abbazia nei pressi della chiesa abbaziale, la Porta di San Bernardo (o di quinto) rivolta verso la valle Stura e la Porta di San Rocco che si apriva in direzione di Cuneo.
L’arco di San Rocco è l’unica porta superstite delle quattro che nel medioevo regolavano il passaggio della gente in entrata e uscita dal borgo. Come detto, la porta risale alla seconda metà del XVI secolo. L’ elemento di interesse artistico della porta è il medaglione collocato sulla sommità dell’arco nel quale viene riprodotto lo stemma originario del Comune di Borgo San Dalmazzo: il Santo in abiti da legionario tebeo a cavallo regge una banderuola con Croce Rossa in campo bianco; sullo sfondo un paesaggio collinare rimanda alle caratteristiche geografiche dell’area ove sorge Borgo San Dalmazzo. Ai lati del medaglione due dragoni alati potrebbero rimandare ad antiche tradizioni testuali legate a San Dalmazzo, nelle quali si accenna la sua venuta a Pedona per liberare la città infestata da queste creature, che simbolicamente vengono ricondotte da alcuni la cui ipotetica venuta è però ricollegata dalla storiografia al X secolo, e quindi circa sei secoli dopo la presunta vita del Santo. Questa decorazione è recente ma riprende in tutto e per tutto lo stemma cittadino dipinto tempera su tela e conservato presso la Sala Consiliare del Palazzo comunale.