L’unità di produzione di energia idroelettrica di Breil-sur-Roya fu avviata nel 1926 e messa in servizio verso il 1929, quando la Roya francese e italiana erano in un processo di elettrificazione sotto l’impulso di aziende private.
Uno slargo del Roya al livello del paese, seguito da un imbuto roccioso, è stato utilizzato per creare un invaso. Per poter beneficiare della massima altezza di caduta possibile l’impianto è stato realizzato proprio a nord dell’ex confine italiano segnato dalla valle del Riou a Piena Bassa.
Il tunnel di alimentazione idrica della centrale elettrica è prevalentemente interrato e presenta un piccolissimo dislivello per ottimizzare la cascata finale in una doppia condotta forzata. A sud del paese, un acquedotto attraversa il Roya con un tubo sostenuto da pilastri triangolari in cemento armato.
La centrale di Piena Bassa, a 230 m di altitudine, turbina l’acqua captata all’altezza della chiusa del lago del paese a 280 m di altitudine.
L’edificio, costruito nel 1926, ha le caratteristiche tipiche dell’architettura industriale modernista dell’epoca. Le sale sono illuminate da grandi vetrate sul lato del fiume. Una doppia condotta forzata in metallo chiodato corre lungo il pendio dall’uscita della galleria di derivazione fino alla sala turbine attraversando il fiume Roya.