Le cappelle di Robilante si sviluppano sulla cornice alpina a ridosso del centro abitato del capoluogo, quasi come una corona posata a protezione della locale comunità. Le motivazioni di erezione possono essere suddivise in due categorie: edifici comunitari, ovvero realizzati a servizio della comunità per esigenze spirituali, ed edifici ex voto, ovvero realizzati in ringraziamento o ad invocazione di voti religiosi. La posizione di queste cappelle rappresenta con ogni probabilità l’elemento di maggior interesse poiché la maggior parte di esse sorge su poggi rialzati che permettono ampi sguardi sulla media valle.
Si tratta di edifici sacri costruiti tra la prima metà del XVII secolo e la fine del XX secolo, con una forbice cronologica quindi molto ampia. Molti di loro hanno subito nel corso dei secoli ammodernamenti e restauri, anche pesanti. Nonostante l’antichità di alcune di esse, si tratta di edifici con un valore artistico limitato. Al netto delle dispersioni e dei restauri – in alcuni casi importanti – struttura e dotazione fanno riferimento a schemi imposti dalla controriforma e dal linguaggio barocco diffuso nel contesto delle valli del Piemonte Meridionale tra XVII e XVIII secolo. Gli edifici più recenti rappresentano invece l’esito della devozione contemporanea e non seguono particolari schemi costruttivi.
Le più interessanti sono sicuramente la Cappella di Sant’Anna e la cappella del Santo Nome di Maria. La prima sorge in posizione dominante rispetto al paese su di un poggio alberato (facilmente raggiungibile dal sagrato della chiesa parrocchiale) con il suo fastoso apparato decorativo settecentesco. La seconda sorge al culmine del vallone del Malandré (frazione sulla destra orografica del Vermenagna, al confine con i comuni di Roccavione e Boves) e permmetà una bella vista sulla media valle.