Il convento, la chiesa, gli arredi e il giardino, conservati nel loro stato originale, costituiscono una testimonianza completa della vita conventuale dei discepoli di San Francesco d’Assisi.
Il convento è organizzato attorno ad un chiostro: le celle su due piani, le cucine, il vasto refettorio, la chiesa e la sacrestia.
Un ambiente spettacolare di irte montagne mediterranee, vicino al bel paese di Saorge, gli fa da cornice.
Gli ornamenti in legno simboleggiano l’umiltà francescana con il rifiuto dell’uso di materiali preziosi, e nel contempo mostrano la preziosità della lavorazione del legno, che declina virtuosamente l’estetica barocca delle colonne tortili, del fogliame più o meno stilizzato, putti, conchiglie.
L’insieme degli affreschi mostra sia la narrazione naturalistica francescana del XVII secolo sotto il chiostro e nel refettorio sia l’esuberanza barocca dello stile rocaille delle meridiane e di altri ornamenti risalenti al 1760-62.
La facciata esterna principale della chiesa è preceduta un portico sormontato da una terrazza con balustra. Le decorazioni in gesso di stile rocaille e gli affreschi raffiguranti la Vergine in gloria dominano la terrazza. La porta principale sotto il portico permetteva alla popolazione di accedere alle funzioni ad essa aperte.
La magnifica ancona dell’altare maggiore, in legno intagliato e traforato, costituisce una quinta tra la navata e il coro. La Via Crucis dipinta su 14 tele (1726) è attribuita al pittore piemontese Pietro Botta. I medaglioni murali dipinti nell’affresco, raffiguranti santi, incorniciati da modanature in stucco. Alcuni trompe-l’oeil tardivi, sopra il cornicione periferico superiore, conferiscono una teatralità neobarocca. Il coro superiore, dove i monaci potevano cantare nelle messe pubbliche senza essere visti, ha ancora gli stalli in legno di noce e il leggio del XVII secolo.
Il campanile è ricoperto da un bulbo con piastrelle smaltate colorate posate a squame, secondo la tradizione ligure. Il chiostro rettangolare è circondato al piano terra da una galleria delimitata da archi in mattoni a basso piano intonacati e coperta da volte a crociera.
Intorno al chiostro, una serie di meridiane con decorazioni rocaille dipinte intorno al 1760-1762 permetteva di sapere l’ora tutto il giorno.
Sotto la galleria al piano terra, ventitré affreschi del XVIII secolo raccontano la vita di San Francesco. Il refettorio, dove si trova ancora l’arredo in legno di noce datato 1667, presenta interessanti affreschi simbolici nel loro stato originario. Pergolati coperti di vite affiancano piantagioni di alberi da frutto e un orto su terrazzamenti che sovrastano la valle del Bendola.