Nel luglio 1631 la valle Roya fu colpita da un’epidemia di peste che in poco tempo fece molte vittime. A seguito di un voto un gruppo di bregliesi si recò in pellegrinaggio al santuario di Vicoforte (Mondovì, Piemonte) per supplicare la Santissima Madre di Cristo. Quando arrivarono al santuario, i pellegrini si impegnarono a costruire una cappella dedicata alla Madonna delle Grazie e ad organizzare processioni annuali se l’epidemia si fosse arrestata.
Siccome l’epidemia regredì rapidamente una volta tornati i pellegrini fondarono la confraternita della Madonna delle Grazie per raccogliere i fondi necessari. Scelsero di costruire la cappella nel quartiere della Morgella, lungo la strada per Nizza, da dove era arrivata l’epidemia.
La navata è coperta da una volta a tutto sesto in muratura.
L’abside è particolare per un cambio di geometria tra la base e la parte superiore, sia all’interno sia all’esterno.
Le decorazioni dipinte sono a tratti molto danneggiate; alcune sono difficili da identificare. Di ispirazione barocca, hanno una fattura rustica.
Il piccolo campanile sormontato da un bulbo con piastrelle policrome è situato lateralmente.
La cappella ha un bel portale in ferro battuto la cui origine e datazione non sono identificabili; probabilmente risale alla fine del XIX secolo.
La cappella si colloca nel periodo della Controriforma e dell’architettura barocca.
Modesta nelle dimensioni e nell’architettura, si inserisce in un
rettangolo di 16 m x 6,70 m e misura circa 6,70 m nel colmo del
tetto.
Il
portico originale, che serviva da contrafforte per la facciata est,
appoggiato su rocce che lo fronteggiavano, fu distrutto intorno al
1960 per allargare la strada.