Paese di Briga

La parte storica di Briga si sviluppa su entrambi i lati di un vallone (Rio Secco) orientato sud-nord, sulla riva sinistra del Levenza, in fondo alla vallata.
Incastonato tra versanti a tratti molto ripidi (in particolare sulla riva destra del Levenza), il paese è caratterizzato da lievi pendenze.


Periodo Prima del 1380

Accessibilità Si

Visitabile Si

La posizione di Briga, lontana dall’antica Strada Reale dei Savoia, l’attuale RD 6204, può sollevare interrogativi sull’origine delle ricchezze patrimoniali del villaggio.

Tra il XIV e il XVI secolo Briga fu un importante crocevia tra le tre mulattiere delle valli Roya, Tanaro e Nervia. Il comune si estendeva sulla sommità di queste tre valli e su tutto il bacino del Levenza (affluente del Roya) dove le condizioni erano favorevoli allo sviluppo di un agglomerato principale e al commercio.

Dal XIII secolo le comunità di Tenda e Briga appartenevano ai conti di Tenda e Ventimiglia. Quando il conte Guglielmo Pietro II morì nel 1369 i suoi possedimenti furono divisi. Suo figlio minore, che fondò poi il ramo brigasco dei Lascaris, iniziò una politica di apertura vantaggiosa per la comunità. A partire dal 1406 i signori di Briga giurarono fedeltà a Amedeo VIII di Savoia, favorendo così il commercio con questo ricco stato. Le strade di Briga ebbero così uno sviluppo commerciale.

Il Roya, allo sbocco del Levenza, conduceva al porto di Nizza, divenuto sabaudo nel 1388.

La frazione brigasca di Realdo, sul lato della valle Nervia, era una tappa verso Genova una volta superato il colle Ardente.

La frazione brigasca di Upega, oltre il passo Tanarello, era una tappa verso il Piemonte dal Tanaro e permetteva di evitare il colle di Tenda, controllato da conti fieramente indipendenti, che non garantiva la sicurezza di convogli e passeggeri.

Nel 1513 il duca di Savoia ordinò l’ampliamento del percorso attraverso il Tanarello (2.045m) affermando così l’importanza della rotta Nizza-Torino via Briga.

Tenda entrò a far parte dei possedimenti dei Savoia solo nel 1575, il che favorì lo sviluppo del percorso ormai sicuro attraverso il colle di Tenda.

Così fino al XVII secolo la mulattiera Nizza – Torino via Briga, così come l’accesso a Genova via Triora, arricchirono la popolazione che poteva facilmente vendere i suoi prodotti agricoli, sviluppare l’artigianato, il commercio e organizzare fiere in paese. La popolazione aumentò anche grazie all’insediamento di famiglie liguri ed ebrei espulsi dalla Francia.

In seguito la produzione agricola degli abitanti di Briga, che avevano vasti pascoli, continuò ad avere mercato, ma il paese perse gradualmente la sua importanza come luogo commerciale in quanto lontano dalla Strada Reale.

Il notevole patrimonio artistico di Briga testimonia questo lungo periodo di prosperità della comunità. Contiene una delle più belle collezioni di architravi stemmate del XV e XVI secolo della regione. Realizzate in scisto nero della cava di Realdo, sono cariche di simboli religiosi associati alle armi delle famiglie ricche dell’epoca.

La collegiata di Saint-Martin (Monumento Storico) è riccamente decorata con la sua architettura di transizione tra romanico e gotico alpino, un portale rinascimentale e altari barocchi contenenti dipinti di maestri del XVI secolo.

Tre cappelle barocche, costruite dai Penitenti e da una fondazione di beneficenza, così come i resti del castello (tutti monumenti storici) arricchiscono questo bellissimo insieme di vicoli medievali, le cui case porticate che costeggiano entrambe le sponde del Rio Secco proteggevano i mercati dalle intemperie e dal caldo sole estivo.

Condizioni di visita

Dalla D 6204 a San Dalmazzo di Tenda prendere la RD 43 fino a Briga.

Accesso facile, diversi parcheggi vicini alla RD 43. La maggior parte delle strade sono adatte a persone diversamente abili.
Sempre fruibile. Immobili in genere privati.

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Ulteriori informazioni

Bibliografia

  • Astro Charles et Thévenon Luc F., La peinture du XVIIe siècle dans les Alpes maritimes, Éditions Serre (collection patrimoines), Nice, 1985
  • Beltrutti Giorgio, Tende et La Brigue, Les Editions du Cabri, Breil-sur-Roya, 1988.
  • Pastorelli Liliane, La Brigue au Coeur, copyright Liliane Pastorelli, Editions Gomba, Nice, 1987.
  • Thévenon Luc F., L’art du Moyen Âge dans les Alpes méridionales, Éditions Serre (collection patrimoines), Nice, 1983
  • Thévenon Luc, Kovalesky Sophie, La Brigue, Morignol, Réaldo, Piaggia, Upega,
  • Carnino, Notre-Dame des Fontaines, Collection Arts et Monuments, Éditions Serre (collection patrimoines), Nice, 1990.