Come nelle migliori tradizioni, la gastronomia della valle è legata alle risorse della montagna: ricorre l’utilizzo della patata, del latte e dei prodotti dell’orto. Tra i vari prodotti, alcuni hanno ottenuto la Denominazione Comunale (De.Co.), che segue un rigido disciplinare, realizzato da una commissione di esperti culinari. Questa denominazione permette di dare un riconoscimento a prodotti strettamente collegati al territorio e alla sua comunità: è una carta d’identità che la lega prodotto/produzione al luogo di origine.
Tre sono piatti tipici della festa patronale dell’Assunta (metà agosto) e tre sono i De.Co. riconosciuti: le siule ripiene, ovvero le cipolle ripiene alla vernantina, a base di riso, patate e verdure, cotte al forno in crema di latte e uova; le raviole vernantina, pasta fresca ripiena di porri e patate lesse; l’ultimo De.Co. inserito è la turta ‘t cusa e melia composta da ingredienti semplici come il nome: farina di mais (meliga), burro e morbido ripieno alla zucca.
Nella tradizione, i ravioli vengono consumati con formaggio fior di latte e burro, oppure con un sugo di funghi, quest’ultimi molto presenti sul territorio. Così come, l’usanza vuole che le cipolle preparate all’interno di contenitori di terracotta, vengano portate dalle famiglie ai panettieri del paese per cuocerle nei loro forni, dopo aver sfornato il pane della giornata.
L’origine dei piatti non è definita; e possibile trovarli in tutti i locali di ristorazione aderenti alla denominazione e al marchio.