Come molti altri comuni rurali il territorio di Robilante è disseminato di piloni, la maggior parte di quali costruiti tra 1850 e i giorni nostri. Si tratta di costruzioni per lo più a base quadrata e alte fino a 2 o 3 metri. Ognuno di essi ricorda un fatto storico oppure attesta la devozione della popolazione locale per pericoli scampati o favori ricevuti, o per invocare protezione o favori di ogni genere; tutti sono intitolate a Dio, alla Vergine o ancora a santi.
Tra i essi due, entrambi situati in Borgata Malandrè, pur essendo ricostruzioni recenti sorgono su altrettanti punti di notevole interesse storico. Restaurato nel 1980 il Pilone del Moro ricorda con la sua posizione la cacciata dei Saraceni avvenuta nel 985 sorge in una zona con un’ampia visuale un punto strategicamente importante da cui si poteva controllare la bassa val Vermenagna, la val Colla, la zona di Boves e Fontanelle, nonché Pedona (oggi Borgo San Dalmazzo) e il Castrum Auriatensium (secondo alcuni storici il sito romano da cui si sarebbe poi sviluppato l’insediamento Roccavione), con l’ingresso nella Valle Gesso, controllato da un fortilizio sulla Rocca Morina. Di origine antica il Pilone della Battaglia ricorda lo scontro tra l’esercito angioino e la lega antiangioina formata dal Marchesato di Saluzzo, dai Marchesi di Monferrato e da Papa Gregorio X avvenuta il 10 novembre 1275.