Su un piccolo altopiano d’alpeggio nell’alta valle della Céva, a 1.700m di altitudine, si può osservare una vasta struttura formata da 27 recinti raggruppati, costituiti da muretti a secco. Il complesso si estende su una superficie di circa 200 m x 400 m (8 ha).
Il recinto più grande misura circa 75 m x 40 m (circa 3000 m²), e il più piccolo circa 32 m x 20 m (poco più di 600 m²).
I recinti hanno forme irregolari, probabilmente generate dall’adattamento al terreno, dalla sua pendenza e dall’ubicazione delle rocce disponibili e delle rocce inamovibili. Si può notare che per quanto riguarda i recinti e il complesso i muri sono stati costruiti preferibilmente seguendo linee vicine all’orizzontale o perpendicolari al pendio.
Diversi resti di capanne rettangolari in pietra a secco sono visibili sia alla periferia che al centro del gruppo di recinti.
Si presume che questi recinti fossero dei box per la separazione dei greggi sotto la supervisione dei pastori che si rifugiavano nelle capanne situate all’interno e nei dintorni dei recinti.
L’origine di questi recinti non è documentata, ma si è tentati di confrontarli con le numerose rappresentazioni di griglie, dette “topografiche”, che compaiono tra le incisioni rupestri protostoriche della valle delle Meraviglie e di Fontanalba.
Esistono organizzazioni simili nella regione, ma sono meno ben conservate e meno estese.