Lo scisto verde di Tenda ha giocato un ruolo importante nella storia dell’architettura della valle Roya. Questa pelite ha sfumature che vanno dal verde celadon al grigio-verde più scuro, o addirittura al grigio, intervallate da venature ocra sparse. La sua patina naturale è satinata.
Le venature compatte, qualificate come Marmo Verde o Verde del Levante o Verde della Roya, sono state tagliate e scolpite per formare colonne, capitelli, fontane, monumenti, ornamenti vari, pavimentazioni e gradini.
Le vene più scistose, che si rompono facilmente, hanno fornito le lose di copertura dei tetti.
Le chiese, i palazzi ufficiali, i monumenti e le case borghesi dei cinque comuni della valle Roya, e al di là delle Alpi fino a Torino, mostrano l’evoluzione degli ornamenti realizzati con questa roccia dal Medioevo al XX secolo.
Il verde di Tenda è ben visibile sulla Collegiata di Nostra Signora dell’Assunzione a Tenda: Ornamenti nella facciata: lesene (blocchi di taglio medio-grande); cornicioni sotto il tetto e fregi; incorniciature e telai scolpiti di vetrate e portali; scalinate che conducono alla navata.
Coperture: grandi lastre di ardesia rustiche.
Ornamenti interni: piastrelle per pavimenti e gradini; colonne (basi, fusti e capitelli); archi e cornici; acquasantiera (datata 1604).
Lo sfruttamento della cava è cessato nel XX secolo.