Costruita nel 1928, la stazione di San Dalmazzo di Tenda è stata progettata dalle Ferrovie dello Stato (FS) come stazione di confine con la Francia.
La linea ferroviaria era arrivata a San Dalmazzo già nel 1915 con una piccola stazione provvisoria. La vocazione internazionale della stazione da costruire spinse i committenti a farne una vetrina della potenza italiana, conferendole dimensioni neoclassiche e ambientazioni degne di una stazione di una grande città.
L’edificio principale della stazione ha una grande superficie di 125m di lunghezza e 17m di larghezza. Sulla facciata nord, i tre sbalzi sono costituiti da un arco di trionfo su due livelli: un arco centrale semicircolare incorniciato da aperture laterali leggermente incassate. Le decorazioni sono create dal gioco dei rivestimenti in pietra tagliata.
La superficie dell’edificio è di circa 5.100m² ai quali si aggiungono le cantine.
Al piano terra c’erano la hall, un ristorante e la sua cucina, il deposito bagagli, la polizia e gli uffici operativi e una grande sala d’attesa.
L’arredamento è scomparso ma le stanze hanno ancora i pavimenti in granito e cemento, le cui decorazioni sono estremamente varie. Altre vestigia (ferro battuto, finiture) testimoniano la passata grandezza di questo edificio.
La stazione, non utilizzata dalla SNCF, è abbandonata.
Aperta anch’essa nel 1928, la stazione di Tenda ha dimensioni modeste, volumi semplici e decorazioni in stile neoclassico, senza fronzoli, sul modello delle piccole stazioni FS dell’epoca.
I viadotti in muratura, che attraversano fiumi e pendii ripidi, sono caratteristici del loro periodo di costruzione, per la qualità dei loro archi semicircolari e dei loro rivestimenti in mattoni o in pietra calcarea. Quando attraversano la strada, un monogramma scolpito “FS” al centro dell’arco indica la loro vocazione ferroviaria.
L’aspro percorso montuoso richiede molte gallerie, ma la traiettoria di alcune strutture è stata volutamente allungata e progettata “a meandri” o “elicoidale” per allungare il percorso per guadagnare quota rispettando la massima pendenza ferroviaria e raggiungere così il giusto livello al tunnel del colle di Tenda.