Fino alla fine del XVI secolo la valle Roya era percorsa da sentieri, alcuni dei quali erano stati adattati per facilitarne la percorrenza con convogli di muli. A tratti, sulle salite, il terreno era lastricato di rocce locali e i bordi in pietra rendevano più facile il passaggio dei muli.
I primi lavori di costruzione si svolsero quando la Savoia controllava la tratta da Nizza a Torino. Furono realizzati intorno al 1433-1439, sotto il controllo del gabelliere Paganino Del Pozzo. L’uso di polvere esplosiva, che stava iniziando ad essere padroneggiato, rese più facile la produzione di pietre da costruzione grezze per la realizzazione di opere ingegneristiche, per esempio attraverso la distruzione di alcuni ostacoli naturali.
Dal 1592, acquisito il feudo di Tenda, Carlo Emanuele I lanciò un progetto di collegamento delle strade carrozzabili sui percorsi di montagna tra Nizza e Torino. L’obiettivo non fu raggiunto poiché alcuni ponti e passaggi erano troppo stretti per i carretti a quattro ruote, ma nel Roya si aprirono scorciatoie nelle gole che in precedenza richiedevano il transito in quota. I viaggi divennero in breve più rapidi e semplici.
Una targa commemorativa fu incisa nelle gole del Nocé, direttamente sulla parete verticale sulla riva sinistra del Roya (monumento storico).
Dal 1616, in seguito all’apertura di questa strada, la creazione della frazione e posto tappa di Fontan si rivelò necessaria per evitare ai viaggiatori la deviazione verso Saorge.
Tuttavia, nel 1752, si scoprì che in molti punti la larghezza di alcuni passaggi non era ancora adatta a carretti e carrozze, e che in alcuni tratti la strada era molto degradata.
A partire dal 1780 Vittorio Amedeo III avviò il completamento dei lavori intrapresi da Carlo Emanuele I. La strada era finalmente percorribile lungo tutta la sua estensione.
La strada delle gole del Nocé è ancora in servizio.